giovedì 25 luglio 2019

Olio anticellulite home made facile - facile

Qualche tempo fa ho acquistato un trattamento rassodante ‘miracoloso’ da Eurospin: il miracolo – millantato da tante recensioni sul web – nel mio caso si è tradotto in un arrossamento e un bruciore costanti sulle parti dell’applicazione. Tempo 10 minuti, e la zona prende letteralmente fuoco, con una sensazione dolorosa! Mio malgrado ho dovuto rinunciare ad utilizzarla, perché temevo qualche effetto collaterale nell’uso continuativo. L’ho buttata a malincuore, ma anche il flacone (tubo di plastica) non poteva essere riutilizzato.
D’altro canto tutti i massimi esperti concorderanno: la crema anticellulite di per sé non ha un effetto “chirurgia estetica”.
Perfino la crema più miracolosa, quella che inizia con “Soma” e finisce con “line” è tanto funzionale grazie alla costanza nell’applicazione e nel massaggio che accompagna l’assorbimento (e ci credo, dopo aver speso 50 euro devi essere pazza a lasciare andare a male la crema senza  utilizzarla…)
A questo punto però, se il vero segreto anticellulite è il massaggio, perché non evitare di spendere decine e decine di euro, di mettere in circolo altra plastica e altri rifiuti, e non farsi un prodottino fai da te?
 
Sembra bello ma…come si fa? Con un po’ di pazienza, creatività e qualcosa di salvato proprio dall’immondizia.
Per preparare la mia ricetta, ho consultato diversi siti di autoproduzione, soprattutto per capire quali principi attivi utilizzare, quali fossero i mezzi facili per metterli a frutto e come estrarre i principi.
Nello scegliere le materie prime ho guardato a quelle più facilmente reperibili ma anche a quelle meno impattanti sull’ambiente. Ad esempio, l’olio di jojoba è più nobile di quello di mandorla, quello di riso è più leggero di quello di girasole: ma in termini di facilità di reperimento, come di produzione in terra italiana, olio di mandorla e di girasole sono più a km zero e facili da trovare. Quanto a caffè e rosmarino, basta una moka e un furto in qualche orto …se non avete una nonna…fatevi adottare da qualche vicina!
Personalmente sono molto soddisfatta del risultato ottenuto.
Ecco qui tutto, ma proprio tutto l’occorrente per preparare il mio olio anticellulite homemade.
 
  • olio di mandorla circa 100 grammi
  • olio di girasole circa 150 grammi
  • 3 rametti di rosmarino un po’ essiccati (colti da circa 4 giorni) lunghi 5 cm
  • fondi di caffè 4 cucchiai
  • olio essenziale arancio dolce 10 gocce
  • un vasetto di vetro vuoto, molto capiente (per intenderci quelli della crema spalmabile alla nocciola da 350 gr vanno bene)
  • un colino piccolo a maglie molto fitte
  • un flacone vuoto di shampo
 
Procedimento: mettete nel vasetto l’olio di mandorla e di girasole, infilate nell’olio il rosmarino, aggiungete i 4 cucchiai di caffè. Chiudete il tappo e agitate bene. Aggiungete la dose indicata di olio essenziale di arancio dolce. Richiudete e agitate molto bene.
Ponete in un luogo fresco e asciutto, non esposto ai raggi di luce e fonti di calore (io l’ho messo nella mia lavanderia, ma va bene anche un sottoscala per capirci). Lasciate riposare almeno 3 settimane. Almeno una volta a settimana date una bella agitata al vaso.
Tenete conto che in questo momento caffeina, rosmarino e arancio dolce stanno rilasciando i  loro principi attivi nell’olio, per cui se potete lasciate pure un po’ di tempo in più a macerare il tutto. Io ho lasciato il vasetto a riposo circa due mesi, l’importante è avere costanza nell’agitare il vasetto nel suo ‘ritiro spirituale’ al buio, così date anche un occhio che i rametti di rosmarino non stiano imputridendo o altro (non dovrebbe succedere se non li avete messi a macerare se colti troppo presto). Comunque non supererei i due mesi, per capirci.
Dopo aver lasciato trascorrere questo tempo, aprite il vasetto e con il colino filtrate il tutto per bene, possibilmente in una tazza di ceramica capiente. Il liquido sarà ancora un po’ sporco di caffè; a questo punto filtrate di nuovo nel vasetto il liquido, lasciandolo più pulito.
Infine con un piccolo imbuto travasate il liquido nella bottiglia vuota.
L’olio che ho ottenuto ha un profumo di come di cacao amaro, molto buono, non stucchevole.
Una volta massaggiato ben bene, troverete un effetto lievemente riscaldante,  abbastanza piacevole.
Consiglio di usarlo la sera, così avrà il tempo di assorbirsi bene e se ci fosse qualche granello di caffè, una volta assorbito il composto, diventa facilmente spolverabile.
Il liquido nella bottiglia, se conservato al buio e lontano da fonti di calore, dovrebbe mantenersi almeno 6 mesi.
 
Il risultato è una pelle sicuramente liscia, ben idratata ed elastica grazie al mix di oli, l’aspetto è molto sano e rosato penso per la caffeina e il rosmarino che stimolano la circolazione. Sembrerebbe più compatta e con meno granuli di cellulite, ma potrebbe essere anche l’effetto della cute più sana e meno asfittica (sicuramente anche il far ossigenare la pelle prima di rivestirsi e ungersi ha un buon effetto, penso).
L’olio di arancio dolce in teoria ha proprietà leviganti. Comunque è accertato che ha proprietà antidepressive e sedative dello stress…quindi alla peggio, se l’olio anticellulite non funziona, non mi dovrei far prendere dal nervoso per la prova costume!

venerdì 19 luglio 2019

Quanto ho risparmiato con la borraccia


La borraccia è ormai un vezzo di moda: tutti ce l’hanno, è la dotazione base dello studente come del lavoratore fuori casa. Chi ce l’ha rosa, chi color acciaio… ma anche colorate e ne ho visto perfino una stampata con la Vespa, lo scooter vintage.

Personalmente ho adottato quotidianamente la borraccia da un anno, quando me l’hanno regalata ad una fiera.

La resistenza più grande è l’idea di riempirla quando si è fuori casa.

Alla fine lo vinto questo pregiudizio dicendomi che già a casa utilizzavo l’acqua del rubinetto per riempire caraffe e bottiglie, non aveva molto senso formalizzarsi e non bere l’acqua del rubinetto al lavoro: di fatto l’acquedotto è controllato con più frequenza delle fonti delle acque in bottiglia, se il sapore non è orrendo (come accade per acque molto pesanti o con sapore di cloro) vale la pena bere acqua del rubinetto anche fuori casa. Una volta assaggiata l’acqua da ufficio per capire che non faceva schifo, la mia borraccetta da 33 cl ha cominciato a seguirmi ovunque.

Il formato è strano rispetto al classico mezzo litro, ma a caval donato non si guarda in bocca, basta riempirla un po’ più spesso e in fondo è la scusa per fare una mini passeggiata in più fino al rubinetto. Ho ricevuto in regalo, successivamente, un’altra borraccia in alluminio da mezzo litro, ma spesso la lascio a Mr T che la adopera se lavora fuori dal laboratorio di falegnameria.

Fatta l’abitudine a riempirla di frequente il formato mignon è molto utile, specie se la si tiene in borsa durante le commissioni: è più facile che mai avere a portata un sorso d’acqua al bisogno. Poi con il fatto che ha un’imboccatura non facilissima da mettere tra le labbra quando sto alla scrivania sfrutto la mia tazza da thè e così senza accorgermi bevo un pochino di più.

Ma parliamo di vile denaro. Quanto fa risparmiare la borraccia?

Sull’agenda segno ogni giorno le spese effettuate, ormai da qualche anno. Così è stato facile recuperare le spese connesse all’acqua prima dell’avvento della borraccia.

Giornalmente spendevo fuori di casa almeno 0.35 euro (prezzo dell’acqua da mezzo litro al distributore) + 1 euro (prezzo medio dell’acqua da mezzo litro al bar, presa a pranzo). A volte anche lontano dall’ufficio dovevo fare rifornimento d’acqua prendendo una bottiglietta al bar, quindi aggiungiamo un altro euro, speso in media ogni 2 giorni. Si arriva a circa 1,85 al giorno: moltiplicato per 340 giorni all’anno (ho escluso le ferie) sono 629 euro. SEICENTOVENTINOVE. Immaginate anche di bere acqua in plastica a casa: per una famiglia di tre persone come la mia dovrebbe essere consumata una bottiglia da 2 litri intera al giorno, ossia circa 35 centesimi (prendendone una economica). Sui 365 giorni dell’anno, significa che avrete speso ulteriori 127,5 euro.

Insomma, bevendo la minerale in plastica ‘finiscono in acqua’ la bellezza di 760 euro all’anno. È uno SPROPOSITO.

Sono almeno un paio di weekend fuori porta in un anno, in cui potete accumulare ricordi felici. Sono investimenti energetici per migliorare casa vostra, per spendere meno nelle bollette. Sono soldi che potete destinare a mangiare cibo bio, che spesso viene tacciato di essere più costoso.

Passare all’acqua del rubinetto e alla borraccia è un cambio di abitudine così facile e vantaggioso che ve ne accorgerete già dai primi giorni: meno peso nella borsa della spesa (basta casse d’acqua pesanti), meno soste ai bar, meno bottigliette di plastica che si bucano e vi innaffiano i documenti in borsa. Meno plastica nel bidone, e quindi meno viaggi per portare l’immondizia fuori casa.

Cosa serve per questo cambio? L’investimento può essere anche minimo: una bottiglia di vetro per casa, di quelle che si trovano a un euro in tutti i negozi di casalinghi, e se non volete spendere soldi per una borraccia è possibile anche usare una bottiglia del succo di frutta in vetro, di quelle con il tappo a vite, recuperata da una colazione al bar. Personalmente la trovo una soluzione migliore rispetto a comprare una borraccia economica in plastica, perché comunque con il tempo e il calore tenderebbe a deformarsi e magari bucarsi, cosa praticamente impossibile con una bottiglietta di vetro.



Sicuramente è più pratica la borraccia in alluminio, per la quale si può anche aspettare una buona occasione: per esempio le nostre due borracce di alluminio sono omaggi di alcune fiere a cui ho partecipato per lavoro, ma può essere anche un’idea regalo per Natale o per il compleanno (se avete confidenza con la persona…meglio quello che il pigiama di flanella o la confezione di bagnoschiuma al cedro del Tirolo).
Non voglio fare la Greta Thunberg a ogni costo, piuttosto preferisco fare la casalinga di Voghera: se non vi fate convincere  dalla diminuzione della plastica in circolazione (validissimo argomento che però non preme a tutti) fatevi convincere da SETTECENTOSESSANTA EURO in più in portafoglio. È una settimana di ferie in montagna, la stessa a cui magari avete dovuto rinunciare l’anno scorso. E tutto questo con l’investimento di un paio di euro in bottiglie di vetro: pensateci.