Ho la fortuna di lavorare,
in questi tempi di isolamento, in smart working.
Penso che questa sia un'assoluta benedizione e
ne sono davvero grata: accanto a me c'è mio marito, falegname in proprio, che
non può portare avanti la propria attività se non per quanto riguarda fatture e
progetti commerciali. E non parliamo dei tanti amici che non lavorano proprio,
o che dopo aver consumato tutte le ferie si apprestano ad entrare in cassa
integrazione.
Sono benedetta anche dalla vicinanza dei miei
genitori, che sono anche i miei dirimpettai...riesco a gestire la mia piccola
mandandola ogni tanto a casa dei nonni, così da offrire un diversivo a lei
(ormai in completo isolamento dai coetanei da mesi), dare uno sprone ai nonni
per non perdersi d'animo e a me...un po' di respiro nel lavoro 😊
Ma quali trucchi stanno funzionando meglio per
me?
Ve li racconto, sperando di aiutarci tutti a
vicenda.
- FONDAMENTALE! non cambiare troppo le abitudini
della vita normale: alzarmi moderatamente presto, lavarmi, vestirmi e sì,
anche truccarmi!, fare colazione con la famiglia e solo dopo cominciare a
lavorare. Altrimenti la percezione, nel lavorare in tuta e scarmigliata, è
quella di essere a casa in malattia o magari…in ferie particolarmente
pigre 😉. In realtà sto lavorando, e c’è una normalità
anche in queste strane giornate.
- Crearsi un angolo ufficio in casa: comodo e
piacevole. Io lavoro nell’angolo della mia cucina davanti alla finestra.
Sono relativamente lontana dal piano di lavoro e dai fornelli e ho una
bella vista del mio cortiletto: vedo i miei fiori, il sole nelle belle
giornate e fino a qualche giorno fa era molto piacevole guardare i fiori
del mio susino nano dare ospitalità alle api. Ma la cosa più importante è
che a sera questo angolo…torna ad essere, senza altri indizi della sua
vita segreta del giorno, il tavolo della mia cucina. Ritiro nella borsa
del pc tutto quanto: cavi, auricolari, computer, quaderni…chiudo la zip e
ripongo la borsa nel mobile di ingresso, fuori vista. Il motivo è molto
semplice. Voglio “staccare” anche coi sensi dal lavoro. Non vedere
fisicamente il pc significa non pensare all’email di risposta del mio
collega, non pensare al report da compilare…a quella ricerca da fare…
- Darsi dei tempi. Non parlo solo di essere regolari nell'orario di lavoro, dalle 8.30 alle 17...quello, secondo me, è semplicemente onestà nei confronti del proprio datore di lavoro. Parlo anche di essere capaci di dire "no" a quella telefonata un po' importuna perchè arriva alle 16,59...piuttosto che alle 12,58.
- sapersi organizzare per missioni. Ogni mattina riprendere come prima cosa gli appunti del giorno prima e vedere quali siano i punti da concludere e sulla base di questi organizzare la propria giornata. Comprese le pause: in questo caso oltre a bere il caffè si può stendere il bucato, vedere i compiti dei bimbi, piuttosto che farci una sana chiacchiera con il marito o una telefonata a parenti e amici. A fine giornata fare la spunta di quel che si è riuscite a fare, e riportare i punti in sospeso per il giorno successivo.
- Telefonate ai colleghi! fate una pausa caffè 'virtuale', allineatevi sui progetti, condividete i dubbi...questa situazione è un po' alienante, ma bisogna considerare il momento per quello che è, dando anche possibilità a noi stessi di approfondire i rapporti e la condivisione per una migliore riuscita dei nostri progetti.
Spero che questa situazione stia insegnando a molti datori che lo smart working è conveniente anche per loro. Ahimè, ci stiamo pagando da soli la luce, il gas, i pasti (moltissimi datori non corrispondono i buoni pasto durante lo smartworking, e questa è una effettiva perdita di soldi...) Ma di fatto stiamo guadagnando in termini di gestione del tempo e familiare.
E voi? siete in sartworking? quali trucchi state adottando?
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