La borraccia è ormai un vezzo di moda:
tutti ce l’hanno, è la dotazione base dello studente come del lavoratore fuori
casa. Chi ce l’ha rosa, chi color acciaio… ma anche colorate e ne ho visto
perfino una stampata con la Vespa, lo scooter vintage.
Personalmente ho adottato
quotidianamente la borraccia da un anno, quando me l’hanno regalata ad una
fiera.
La resistenza più grande è l’idea di
riempirla quando si è fuori casa.
Alla fine lo vinto questo pregiudizio
dicendomi che già a casa utilizzavo l’acqua del rubinetto per riempire caraffe
e bottiglie, non aveva molto senso formalizzarsi e non bere l’acqua del
rubinetto al lavoro: di fatto l’acquedotto è controllato con più frequenza delle
fonti delle acque in bottiglia, se il sapore non è orrendo (come accade per
acque molto pesanti o con sapore di cloro) vale la pena bere acqua del
rubinetto anche fuori casa. Una volta assaggiata l’acqua da ufficio per capire
che non faceva schifo, la mia borraccetta da 33 cl ha cominciato a seguirmi
ovunque.
Il formato è strano rispetto al
classico mezzo litro, ma a caval donato non si guarda in bocca, basta riempirla
un po’ più spesso e in fondo è la scusa per fare una mini passeggiata in più
fino al rubinetto. Ho ricevuto in regalo, successivamente, un’altra borraccia
in alluminio da mezzo litro, ma spesso la lascio a Mr T che la adopera se
lavora fuori dal laboratorio di falegnameria.
Fatta l’abitudine a riempirla di
frequente il formato mignon è molto utile, specie se la si tiene in borsa
durante le commissioni: è più facile che mai avere a portata un sorso d’acqua
al bisogno. Poi con il fatto che ha un’imboccatura non facilissima da mettere
tra le labbra quando sto alla scrivania sfrutto la mia tazza da thè e così
senza accorgermi bevo un pochino di più.
Ma parliamo di vile denaro. Quanto fa
risparmiare la borraccia?
Sull’agenda segno ogni giorno le spese
effettuate, ormai da qualche anno. Così è stato facile recuperare le spese
connesse all’acqua prima dell’avvento della borraccia.
Giornalmente spendevo fuori di casa
almeno 0.35 euro (prezzo dell’acqua da mezzo litro al distributore) + 1 euro
(prezzo medio dell’acqua da mezzo litro al bar, presa a pranzo). A volte anche
lontano dall’ufficio dovevo fare rifornimento d’acqua prendendo una
bottiglietta al bar, quindi aggiungiamo un altro euro, speso in media ogni 2
giorni. Si arriva a circa 1,85 al giorno: moltiplicato per 340 giorni all’anno
(ho escluso le ferie) sono 629 euro. SEICENTOVENTINOVE. Immaginate anche di
bere acqua in plastica a casa: per una famiglia di tre persone come la mia
dovrebbe essere consumata una bottiglia da 2 litri intera al giorno, ossia
circa 35 centesimi (prendendone una economica). Sui 365 giorni dell’anno, significa
che avrete speso ulteriori 127,5 euro.
Insomma, bevendo la minerale in plastica
‘finiscono in acqua’ la bellezza di 760 euro all’anno. È uno SPROPOSITO.
Sono almeno un paio di weekend fuori
porta in un anno, in cui potete accumulare ricordi felici. Sono investimenti
energetici per migliorare casa vostra, per spendere meno nelle bollette. Sono
soldi che potete destinare a mangiare cibo bio, che spesso viene tacciato di
essere più costoso.
Passare all’acqua del rubinetto e alla
borraccia è un cambio di abitudine così facile e vantaggioso che ve ne
accorgerete già dai primi giorni: meno peso nella borsa della spesa (basta casse
d’acqua pesanti), meno soste ai bar, meno bottigliette di plastica che si
bucano e vi innaffiano i documenti in borsa. Meno plastica nel bidone, e quindi
meno viaggi per portare l’immondizia fuori casa.
Cosa serve per questo cambio? L’investimento
può essere anche minimo: una bottiglia di vetro per casa, di quelle che si
trovano a un euro in tutti i negozi di casalinghi, e se non volete spendere
soldi per una borraccia è possibile anche usare una bottiglia del succo di
frutta in vetro, di quelle con il tappo a vite, recuperata da una colazione al
bar. Personalmente la trovo una soluzione migliore rispetto a comprare una
borraccia economica in plastica, perché comunque con il tempo e il calore
tenderebbe a deformarsi e magari bucarsi, cosa praticamente impossibile con una
bottiglietta di vetro.
Sicuramente è più pratica la borraccia
in alluminio, per la quale si può anche aspettare una buona occasione: per
esempio le nostre due borracce di alluminio sono omaggi di alcune fiere a cui
ho partecipato per lavoro, ma può essere anche un’idea regalo per Natale o per
il compleanno (se avete confidenza con la persona…meglio quello che il pigiama
di flanella o la confezione di bagnoschiuma al cedro del Tirolo).
Non voglio fare la Greta
Thunberg a ogni costo, piuttosto preferisco fare la casalinga di Voghera: se
non vi fate convincere dalla diminuzione
della plastica in circolazione (validissimo argomento che però non preme a
tutti) fatevi convincere da SETTECENTOSESSANTA EURO in più in portafoglio. È una
settimana di ferie in montagna, la stessa a cui magari avete dovuto rinunciare
l’anno scorso. E tutto questo con l’investimento di un paio di euro in
bottiglie di vetro: pensateci.
anche io sono u'amante della borraccia! comoda, ecologica ed economica!
RispondiEliminaLa usavo già dieci anni fa quando andavo all'università ed eravamo in pochi.
Avevo perso l'abitudine ed ora da un annetto l'ho ripresa e sono molto soddisfatta!