martedì 24 maggio 2016

Lavabile o gettabile? Questo è il dilemma

Una delle voci che più incidono nel bilancio familiare, all’arrivo di un bimbo a casa, pare siano loro... Solo loro, inevitabilmente loro: i pannolini.
Chè già sono angustiata all’idea di dover cambiare tanta ca**a, tutta in una volta.
Un carico di cac*a che cadrà tutto sulle mie spalle, a giudicare di come va a casa nostra la pulizia della lettiera dei mici. Il pensiero che oltre alla profumazione mi investirà la rovina economica, rappresentata da pannolini che finiranno inevitabilmente in pattumiera… mi prende davvero male!
Sarà che la cac*a non è mai stimabile: e se un giorno la piccola fa fuori 8 pannolini? Il giorno dopo 5? …io non mi sento di augurare la stipsi alla povera Leopolda solo per non andare in rovina! Ma è vero anche che sono il tipo che fa il mutuo a tasso fisso “perché così so di che morte devo morire…”
Il pannolino lavabile è il tasso fisso del mondo del pannolino.
Laddove i pannolini da discount vanno via come il pane e gli usa e getta firmati crescono di prezzo, tu metti al pargolo con un bel lavabile…e hai delle certezze. Tipo un grosso secchio pieno di pannoli contaminati e bicarbonato + olio 31, dover fare spesso il carico della lavatrice e il fatto che non dovrai comprarne altri, oltre quella trentina.
Ma come orientarsi, in un universo sconosciuto alla maggior parte dei miei parenti? Perché diciamolo, il lavabile sta tornando di moda ora, con la crisi economica…mentre prima  pochissimi li usavano. Prima del 2008 non si faceva davvero fatica ad arrivare a fine mese…e i miei nipotini ad esempio si sono spannolinati prima.
I precursori del pannolino lavabile, stando a internet, sono i soliti decresciuti con il pantalone dei peruviani e la borsa di lana cotta. Fortuna che qualcuno lo conosco…
Il collega Freak è il mio Virgilio del mondo del pannolino lavabile, che generoso mi consiglia tutorial su Youtube (consiglio quelli di "Diario di una mamma") e mi impartisce lezioni dalla sua esperienza vissuta:
1) "…ti dicono che ne servono 30, in realtà io ne uso 10, 15 se il bambino ha la dissenteria. Oltre no, perché li lavi e li asciughi"
2) "Basta che l’imbottitura sia di pile…se di bambù è più delicata sulla pelle, ma poi ti tocca averli in giro una settimana ad asciugare e sei finita"
3) "... scegli il modello pocket, con una specie di tasca per l’imbottitura, e i bottoncini: lo regoli coi bottoncini sulla panza del bambino, all’inizio più stretto e via via più largo. Il fatto che puoi imbottirli a tuo piacimento aiuta di notte, se vuoi foderare il pargoletto un po’ di più contro pericolose fughe"
4)..." Ottima l’idea di mettere delle veline all’inizio: evitano che il malloppo, un po’ liquidino, scappi via facendo danni, e le puoi buttare nel water col frutto del peccato"
5) ...."Ci sono tante splendide aziende bio che ti spediscono in Italia, tipo…" (no, qui mi sono persa....)
Perchè lo confesso: ho preso appunti, però - dopo aver fatto qualche giretto online - ho deciso di fare un po’ anche di testa mia.
15 pannolini mi parevano un po’ pochini per esempio: così ne ho presi circa 20. Ho fatto conto che ciò che più si sporca e mette tempo ad asciugare sia la 'mutanda', quindi mi è sembrato giusto averne qualcuna in più per emergenza. L'imbottitura pare sia possibile anche farla da sè, con un po' di microfibra, ago e filo...e a me il cucito non spaventa!
La faccenda dell’azienda bio…per carità, non ho certo qualcosa contro: ma alla luce del fatto che A) la questione della fibra naturale mi è stata sconsigliata per la poca praticità nell'asciugatura e B) costano il triplo rispetto ad altri rivenditori…mi sono rivolta a Santo Amazon, e ho fatto svariate ricerche. E ben sapete che è prassi, dopo un po’ di ricerche mirate, vederti arrivare da Amazon sulla mail un’offerta che non puoi rifiutare…
(...l'altro volto di Amazon...)
 E infatti non rifiuto!
Ho già ricevuto il primo kit con imbottitura doppia (6 pannolini) e il kit di 8 pannolini senza imbottitura (costavano poco senza imbottitura, circa 2 euri ). Ho scelto dei colori neutri, sai mai che ci scappi – un giorno lontano lontano – un secondo bimbo, magari maschio? E se non arrivasse mai…beh, almeno sono più facili da piazzare nuovamente a parenti o amici in attesa di un bebè.
Devo dire che soprattutto i 6 pannolini  con imbottitura doppia mi hanno esaltato tantissimo! Sono morbidissimi e lisci all’interno, con dei bottoncini a pressione molto facili da agganciare. Sono coloratissimi!
(arrivano in busta, così! si vede la serie infinita di bottoncini regolabili?)
Verde acqua, arancio, giallo…anche mia suocera ha perso la testa quando li ha visti. Meglio, visto che qualche pannolino lo cambierà pure lei...
Anche l’imbottitura dà un senso ‘sostanzioso’ di sicurezza, a prima vista…vedremo.
I pannoli senza imbottitura sono tutti azzurri (delusione! Su Amazon c’erano altre fantasie molto più carine…ma non ho potuto selezionare e mi hanno mandato quello che avevano). Beh, azzurrino va bene anche per le bimbe, con una magliettina rosa poi fa proprio chic. Però come parvenza li vedo meno morbidi e rifiniti. Vedremo ... Comunque le recensioni su Amazon ne parlavano bene, incrocio le dita.
Mi sono già armata con 500 veline raccogli pupù e una sacchettina ‘ignifuga’ (ossia impermeabile e con cerniera) per trasportare i pannolini sporchi se siamo a spasso. Spero siano moooolto funzionali.
Per il tutto ho speso meno di 140 euro. Se fate conto che dei miei amici hanno speso questa cifra solo per i pannolini nei primi due mesi di vita del loro pargolo, mi sento ottimista.
Spero solo che al momento dell’uso si rivelino un buon affare…l’orso su cui ho fatto pratica di 'cambio pannolini' la cacca non la fa, per ora tocca fidarsi :/
(ho provato inizialmente col Miciosauro, ma chissà perchè non voleva prestarsi a prove...)

martedì 17 maggio 2016

Project 333...come ti porto lo stesso maglione per una settimana (... lavandolo!)

Quando tra i commenti del mio post sul progetto 333 ho trovato l'invito di Erika a postare foto di abbinamenti "Anti noia" , mi sono fatta delle domande...Come fare a portare lo stesso capo 'senza noia' , ma anzi con quel brio che ti fa pensare...quasi quasi lo metto ancora?
Io ci ho provato con uno dei miei capi preferiti.  Un maglioncino nero ereditato da mia sorella Nanny, che ha il pregio di far dire agli altri " ma sei dimagrita? ", pure ora che ho il pancione di sette mesi. Regola numero 1 insegnata dalla vita a una donna con il gusto barbaro (come mi definiva l'Augusta Genitrice fino a qualche anno fa): mettere sempre quelle cose che fanno dire agli altri "sei dimagrita- sei stata al mare- bel colore -sei stata dal parrucchiere "...quando magari siete stati svegli fino all'una con il mal di pancia . Sono gli stessi capi che lasciano vostra zia senza critiche sul vostro aspetto quando la vedete per caso al mercato ).
Ecco, il suddetto maglioncino nero per me è croce e delizia, in quanto lo devo ripulire dai peli ogni volta che lo tolgo dall'armadio...solo chi ha un gatto può capire!  Però, nel giocarci a fare " gira la moda" mi sono divertita tantissimo!...quindi val la pena di continuare a comprare spazzole adesive...
Ecco i miei abbinamenti salva euro, con un'indicazione di prezzi, di accessori e di occasioni d'uso.
Abbinamento uno: Pippi Calzelunghe
(n.b. la faccia vogliosa di Miciosauro che vuol salire sul maglione e impelarlo). Il maglioncino nero si accompagna alla gonna del tailleurino di Kiabi (pagata euri 2,50 in saldo), calze viola regalo di addio di una collega della cooperativa con cui lavoravo anni fa, e collana 'riciclata' da una collega in vena di repulisti del portagioie. Da accompagnare con stivaletti neri (10 euri in saldo) e tracollina kipling color prugna (regalo di Mr T). La morte sua, per un aperitivo (analcolico! lo so che non posso bere :-P)
Abbinamento 2: la Casa nella Prateria
 Ci vuol solo quel vestitino con la stampa un po' retrò, scovato al mercato 10 anni fa e pagato 10 euri, e il fidato maglioncino nero. Un paio di collant con gli stivaletti neri, una borsa di pelle nera (la mia arriva dal mercatino in Salento, e l'ho pagata 6 euri...ma che figurone, ogni volta), magari un giubbetto jeans. Aggiungete una collanina argento, o degli orecchini...giusto per smorzare tutto questo nero. Siete pronte per passare in biblioteca dopo il lavoro, a fare incetta di libri.

Abbinamento 3: "O l'aumento o la vita!"
Sì, sì, sì, l'abbiamo capito che il capo l'aumento non me lo darà manco se piango...specie ora che sfoggio il pancione, e devo ringraziare se mi mantengono un posto di lavoro nello scantinato (a sentir loro). Ma quantomeno la soddisfazione di presentarsi con un certo stile alle riunioni coi big boss, me la volete lasciare?
E allora, il sempiterno maglioncino nero s'accompagna al pantalone a sigaretta Kiabi (7 euri ai saldi...chiaramente premaman), alla cintura del mercatino (3 euri credo), alla collana (questa, se non sbaglio, pagata ben 15 euri a Madrid, durante il mitico viaggio delle sorelle proletarie nel 2012: ne abbiamo prese tre uguali, ciascuna del colore del cuore), e giusto per dar quel tocco di professionalità la giacchetta rossa indossata nel 2008 al matrimonio di un'amica. No, non ricordo proprio cosa l'ho pagata....eddai, a momenti c'erano ancora le lire, non vale più. Comunque, ci vogliono delle ballerine nere (30 euri, ancora come nuove, prese 8 anni fa a Scarpe & Scarpe) e la borsa nera di pelle. Tanto per gradire, ci starebbe bene anche una borsa rossa...che però non ho (sospirone di desiderio da ex shopaholic)
Abbinamento 4: Sono una donna, non sono una santa
Questa non è una gonna, bensì un vestitino comprato nel 2007 e pagato circa 10 euri, quando ancora lavoravo vicino al mercato di piazza Benedetto Marcello e i vestiti te li regalavano...che bei tempi, che commozione! La camicetta bianca l'ho pagata 25 euri, nel 2006. Ero povera ma incosciente. Comuque l'ho ammortizzata, dacchè sono dieci anni che la uso. E il maglioncino nero che, al solito, corona il tutto. Se volete esagerare col bon ton...una collana lunga di perline nere (3 euri da H&M, anno 2005), ballerine nere e borsa rosa (Avon, 15 euri). Giusto per staccare un po' dal black &white. E siete pronte per andare a cena da amici.
Abbinamento  5: Nu Jeanz e na majetta
 Al casual friday tiro fuori la scugnizza che è in me, e canticchiando Nino D'angelo infilo gonna jeanz (premaman, passatami da mia sorella Osama) con maglietta bianca di Cenerentola (un regalo della mia amica Cherry Merry Muffin). Il maglioncino nero mi salva in corner dalla sciatteria. A ravvivare la mise casual, i braccialetti argentati regalo di compleanno dell'amica Paola, gli stivaletti neri e la borsa nera in pelle di cui sopra. Considerato che sono tutti regali o quasi, sono vestita con un totale di circa 18 euri ( 10 gli stivaletti, 6 la borsa menzionata prima, 3 circa l'intimo). Faccio pena come Nino D'Angelo, e canto un po' più forte con aria pietista. Mentre vado a fare la passeggiata del venerdì con relativo giro shopping (Veeeery low cost)
Abbinamento 6: Denim, per la donna che non deve chiedere mai
Quel bel jeans premaman, pagato da Kiabi ben 20 euri, lo vogliamo sfruttare fino all'impossibile! Ci mancherebbe altro...E allora il maglioncino nero copre la camicia Jeanz ereditata dalla cugina super modaiola, si addolcisce (che siamo donne e non metalmeccanici) con un paio di orecchini e foularino rosa, omaggio di Camaieu (ho la tessera fedeltà che mi frutta un regalo di compleanno a fronte di ...nessun acquisto- che poi in realtà faccio, le mutande le compro anch'io nuove, per dire). Con scarpe da tennis di tela comprate da Deichmann (12 euri) e borsa rosa sono pronta per la gita fuori porta della domenica, comoda e tanto caruccia.
Certo, il maglioncino nero potrebbe essere sfoggiato almeno in altri 3 modi...ma per quelli aspettiamo il prossimo autunno, nella speranza che pantaloni e gonne "pre gravidanza" mi entrino ancora : /
Nel frattempo...Questo passa il convento, che ne dite?

mercoledì 11 maggio 2016

Cazzatario di aprile

 La gita di Pasquetta, alla scoperta di meraviglie vicino casa...
 La primavera che scoppia sul balcone dell'Augusta Genitrice...
 Le Gracide Che Fecero L'Impresa: gita al Sacromonte di Varese A PIEDI O_O
 Piccole pance crescono (e diventano enormi)...
Miciosauro e la passione per il guanto spazzola: come se la gode!

sabato 7 maggio 2016

Project 333...la sfida

Non è stata Marie Kondo da sola...e forse nemmeno è tutta colpa di Flylady. Chi mi ha convinto a imbarcarmi nel "Project 333"è soprattutto stata la gravidanza, con il "grato" proposito di rifare il guardaroba completamente per far spazio alle nuove forme più ingombranti.
Ma andiamo con ordine : cos'è il progetto 333? È il progetto lanciato negli U.S.A. da Cortney Carver, profetessa del minimalismo, che lancia una sfida : vestirsi con soli 33 capi di abbigliamento per 3 mesi. E basta.
Incredibile ma vero, il mondo è pieno di gente che ha raccolto con entusiasmo la sfida! Che ...siate sincere...detta così sembra quasi impossibile, vero? Solo 33 capi? E la tuta? E i vestiti da casa? E il pigiama, la fede nuziale, le mutande, tutta quella roba lì?  Non vi preoccupate...quelli vengono condonati dalla  Courtney.
E poi...esistono anche versioni più Light della faccenda!
(La cosa dei pantaloni e gonne colorate per me è stata
l'illuminazione sulla via di Damasco! Ho sempre pensato il  contrario...)
Già qualche tempo fa avevo sentito parlare del Project 333, ma sentendo la cosa come impossibile per me l'avevo dimenticata. Ma la gravidanza, e soprattutto l'impossibilità di affrontare con la mastercard in mano tutti i cambiamenti di girovita, mi hanno portato a sperimentare forzatamente cosa voglia dire affrontarela vita di tutti i giorni un guardaroba minimal. 
Ho comprato appositamente un jeans premaman, dei pantaloni neri e un paio di leggins blu. Basta.
Nel corso del tempo ho adattato allo 'stile gravidanza' i miei vestiti più morbidi (Deogratias non ho mai avuto la mania del vestito superstrecht, e la panciorella è cresciuta in modo 'gentile', non troppo invadente o prominente). Via libera ai vestiti morbidi, alle maglie fluide, alle gonne svasate con vita bassa, che si può assestare sotto la panciotta, o sopra se la lunghezza non assume proporzioni fuori luogo.
Insomma, a conti fatti arrivo a contare circa una trentina di capi o poco più: e incredibile ma vero, riesco a vestirmi! non solo, nessuno mi ha ancora guardata storcendo il naso perchè indosso sempre le stesse 4 cose...
Cerco di 'camuffare' con accessori diversi, un foulard acceso piuttosto che una pashmina color pastello, e di osare accostamenti anche un po' strani, che magari non avrei fatto ad avere più roba: e pare che nessuno si acorga che i vestiti sono sempre quelli...
Inoltre l'effetto benefico è anche quello di risparmiare un sacco di tempo (davvero un sacco!) nel decidere come vestirmi. Basta stabilire se gonna o pantaloni...e il gioco è fatto, trattandosi di 6 vestiti e gonne e 3 pantaloni, l'indecisione è presto risolta.
Insomma, credo proprio che questo esperimento lo porterò avanti anche dopo il pancione (sigh!...mi ci sono affezionata di già al mio piccolo airbag!)...anzi, potrei fare come quelle che mettono le foto dei propri magri guardaroba!