mercoledì 22 novembre 2017

Natale: non aprite quel pacchetto


Comincia il Natale e la corsa ai regali.
E qui sento la necessità di raccontarvi come la vivo io, poveretta, declutteratrice, minimalista, decrescente…insomma, vi racconto il mio punto di vista sull’intera vicenda Natale e Consumismo.

Mi sono accorta che poche cose mi lasciano svuotata come accorgermi, la mattina di Natale, di quante cartacce e roba inutile siano entrate a casa mia a riempire e ingombrare. Vogliamo parlare dei litri di bagnoschiuma irrinunciabili allo zucchero filato, della consistenza del detersivo piatti? Ma quelli almeno si possono riutilizzare come sapone mani o shampo per auto! Il peggio invece è il ciarpame da cucina. Ho ricevuto un numero abnorme di tazze natalizie. Ecco, secondo me non esiste in assoluto una cosa più triste della tazza natalizia. Tipo che è febbraio e bevi il thè nella tazza con la renna. PERCHE’ deve esistere una cosa del genere? Mi replicherete: “puoi usarla solo a Natale”. Ha senso possedere una cosa usata SOLO a Natale, e che non è una decorazione tipo albero o presepe? Seriamente, no, io non ci trovo senso. Il numero inusitato di infusori per il thé? Ora, secondo voi io ho cinque minuti per farmi un thè. Cos’è più plausibile, che prenda una bustina di thè equosolidale Coop e la lasci in infusione o che prenda quell’ottimo thè a fogliette aromatizzato curcuma zenzero karkadè cicoria (giuro che almeno una volta nella vita ho trovato ciascuno di questi ingredienti nel thè), lo
infili nell’infusore, lo metta a bagno, lo tolga e mi metta a combattere col sacchetto dell’umido per infilarci tutte le fogliette appiccicose, lavi l’infusore e finalmente beva il thè (che già era di dubbio gusto prima, ora che è tiepido fa proprio senso)?
Ecco, brave.
Quindi cosa dovrei farmene di tutti ‘sti infusori, tazze natalizie, thè a fogliette (questi li riutilizzo per deodorare la lettiera al gatto…è sicuro che a casa mia scadono) o peggio ancora delle sciarpe blu, che mi sta da cani, dei borsalino viola, che quando mai?, delle papere di gesso…
Ho ricevuto tutto. Vi giuro, di tutto di più.
A un punto tale che posso redigere un regolamento di cosa NON regalare.
 I suddetti materiali da thè. Il soggetto del regalo è un monaco zen? E allora state toppando quasi sicuramente.



(tazze di Bergamo. Se ne può fare a meno? Se ne può.)


Abiti: molta, mooolta attenzione. O sapete per certo cosa porta di preferenza una persona, o se secondo voi le starebbe tanto bene un maglione viola, la degna prosecuzione della frase sappiate che non è “…e quindi glielo regalo”, ma “…e quindi mi tengo la mia opinione”. Punto. Non affollate l’armadio altrui di qualcosa che in fondo non sapete nemmeno se mettereste voi. Non c’è niente di più brutto di aprire un armadio e sentirsi in colpa perché “zia mi ha regalato il maglione, almeno una volta dovrei metterlo…” mentre ogni poro della Ferragni in ognuno di noi grida no.
 Attrezzi da cucina che NON sapete se hanno bisogno. Se vostro cognato va a vivere da solo è molto probabile che non sia provvisto di una caffettiera da 3 per quando lo andrete a trovare. In caso contrario, sappiate che quelle tazzine a pois che per voi sono un amore, magari un altro le preferirebbe con la fantasia a galline…
Libri o film: ci sta se sapete che la persona in questione è un lettore o cinefilo. Ma assolutamente assicurarsi di imbroccare, almeno in minima parte, il gusto della persona: niente di più brutto che scartare un harmony perché “tanto tu leggi”. Allora, a questa stregua, tanto vale regalarmi le etichette del bagnoschiuma. Tanto io leggo…
I soprammobili: ecco, questo no. Proprio no, continuamente NO. La casa è il posto dove ciascuno di noi si merita di essere circondato da cose scelte e amate, direbbe l’amica Marie Kondo. Mi spiace ma pretendere di piazzare nella casa altrui un qualsivoglia ammenicolo, sia pure con la scusa “ma non eri tu a far la collezione di elefanti coi pantaloni alla zuava? Eccotene uno in gesso”, mi pare un’intrusione dello spazio altrui. 
I regali dei bimbi. E qui diventerò impopolare. Certo, Natale è la festa dei bambini e spero che ogni bambino abbia la possibilità di avere almeno un regalo per Natale. Però credetemi, e lo dico da mamma: l’ennesima cinesata che intasa i 50 mq dove magari si vive in tre, che fa battere il cuore della mamma al pensiero delle vernici tossiche, che scassa i timpani al padre con le musichine a diecimila decibel è francamente evitabile. TANTO evitabile. Fate un regalo a voi, ai genitori, al bambino (che non ha bisogno di trovarsi la camera intasata di giochi), alle discariche: se ci tenete a fare un pensiero al bimbo rivalutate i colori, l’album da disegno, i libri, magari una maglietta o un pantalone (che mia figlia ad esempio si sporca come un tagliaboschi ogni volta che va al nido e un cambio in più fa comodo). O magari un ingresso al parco divertimenti, un biglietto per il cinema se è più grande.  A volte “una telefonata salva la vita”, chiamate la mamma e chiedete: “se compro a Pannolina un cavallo di legno a grandezza del cavallo di Ilio faccio bene?”…perché è probabile che la risposta sia no!!!
E vige la regola...non regalare agli altri quel che non vuoi sia rifilato a te.
COSA NON VORRESTE MAI TROVARE SOTTO L'ALBERO?

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