mercoledì 9 gennaio 2019

Gennaio, tempo di …propositi felici!


Si dice che gennaio sia il momento dei buoni propositi. Gli anni mi hanno insegnato che – volenti o nolenti – ci sono prove e momenti difficili dietro l’angolo, così il buon proposito dell’anno per me è uno solo: essere felice.


Dici niente, esclamerai tu lettore.

Eh no, chiaro che è difficile. Per questo ho deciso di condividere qui le cose che – sperimenta e sperimenta – ho capito che funzionano per me…e che mi aiutano a sentirmi meglio.   

  1. Smettere di aspettare di essere qualcos’altro. Tipo: una taglia 38, una mamma -bis, una donna in carriera con uno stipendio degno, una proprietaria di villetta indipendente… per un semplice motivo: tutto ciò potrebbe non accadere mai. C… che dramma. Certo, suona macabro e portasfiga, ma qualcuno deve dirlo: potrei morire anche stasera, stanotte, domani. Nessuno sa quanto tempo gli rimane…Magari altri 80 anni. Ma se così non fosse? Siamo tutti malati terminali, in fondo. Chi lo è davvero, è forse più conscio di una realtà fondamentale: non è importante essere belli, nemmeno magri, nemmeno ricchi, nemmeno trendy. È importante stare bene nell’anima e nel corpo, fare ciò che ci entusiasma e ci diverte e ci fa sentire che stiamo dando uno scopo alla nostra giornata, stare con le persone a cui vogliamo bene e che già sono al nostro fianco, prenderci cura di loro.
    Tutto il resto è noia (no non ho detto gioia ma noia noia noiaaa)   
     

2. Smettere di adeguarmi al modello di qualcun altro. Vedi sopra. Banali esempi tratti dalla mia vita personale: ho una taglia 46. Qualche volta 44, più spesso 46. Potrei essere più magra? Claro que sì. Cosa mi costerebbe tutto questo? Boh.

Ma la domanda è: dovrei odiarmi/rimproverarmi/biasimarmi/inginocchiarmi sui ceci perché non entro (più) in una 42? Dovrei guardare con occhio critico a me stessa solo perché il mio sedere è molto più grosso di 10 anni fa? La verità è che nemmeno 10 anni fa quel sedere piccino piccio' (beh, rispetto a ora…😊) mi soddisfaceva, anche perché c'è sempre un sedere più piccolo del tuo. La verità è che questo corpo ha conosciuto il dolore fisico di due raschiamenti dell'utero, di un parto, la fatica fisica di 20 mesi di allattamento e di alzarsi alle 6 del mattino per tenere pulita casa, lo stress dei mal di testa frequenti (per la frustrazione lavorativa) e il mal di reni per aver messo a dura prova il mio corpo. E quindi no: non ho nessuna intenzione di guardare male quel sedere cicciotto.  Ho più voglia di prendermi per mano, farmi i complimenti per come combatto le mie battaglie e prendermi cura di me, perché me lo merito. Chi stabilisce che vali tanto quanto la larghezza del tuo Qlo non ha la verità in tasca: più probabilmente è uno che non sa nemmeno quali sono le priorità della vita, e di sicuro è qualcuno che non usa gentilezza nel giudicare gli altri.  E seriamente: serve a qualcosa uno così, nella vita?

3. Smetterla con i “si deve”. È stato uno dei Natali più leggeri di sempre perché ho eliminato tutti gli impegni non desiderati. Avete presente quelle persone che non vedete mai, ma a inizio dicembre se ne escono con “dobbiamo assolutamente vederci prima di Natale!”…perché? vuoi rifilarmi un regalo – paccottiglia che intaserà la mia casa ( e di cui non sento il minimo bisogno)? Senti il bisogno di mettere a posto la coscienza e mettere la tacchetta sull’agenda che dica “anche quest’anno l’abbiamo fatta fuori”? …se per tutto l’anno non senti il bisogno di avermi nella tua vita, a Natale vuoi vedermi perché “siamo tutti più buoni”?...io non voglio che tu mi veda perché ti vuoi sentire buono ( …ti faccio pena?)…io voglio vedere gente che mi consideri un valore aggiunto nella sua vita. E questo vale 52 settimane all’anno, non solo quella prima di Natale. Smettere di adempiere questi ‘finti doveri’ vi esime da: correre dalla zia che non vedete mai / mandare auguri  a catena (perché non sapete quale augurio sincero esprimere a chi non vedete mai) / evitare di comprare candele alla vaniglia in serie (che ‘magari non è il suo profumo ma la candela fa sempre Natale’)/ amareggiarvi constatando che il figlio dell’amica che non vedete mai ha sì 6 anni, ma la maglietta che gli avete comprato gli va bene sì e no su un polso (e d’altra parte non vedendolo mai come potevate sapere che sta crescendo con la taglia di un giocatore di rugby 28enne?) / evitare di passare un’intera serata a scambiarvi sorrisi di circostanza con colleghi con cui non andate nemmeno troppo d’accordo… e potrei continuare. Vi ritroverete il tempo in più per fare regali di Natale mirati e pensati, per passare più tempo con le persone a cui tenete, per cucinare i biscotti con i vostri bimbi / nipoti, per le maratone di film di Natale, per le passeggiate…

Applicate questo approccio per tutto l’anno. Dodici mesi. 52 settimane. 365 giorni senza ‘finti doveri’. Calcolate l’infinito tempo in più che vi ritroverete senza magoni, noie, tempo sprecato a soffocare sbadigli e malumori. Quantificate le occasioni di gioia, di amicizia, di riposo e tranquillità che potrete ritrovarvi al contrario. Ci saranno dei malumori?  Gente che non capirà? Critiche? Il punto è che per voi le persone ‘dei finti obblighi’ già non contano nulla. Ammettetelo almeno con voi stessi. È davvero fondamentale non contrariare la collega a cui dite no per l’aperitivo di ufficio? È davvero necessario andare a visitare quel parente che per tutta la vostra infanzia si è fatto i fatti suoi, solo perché è Pasqua? La gente importante, quella che per voi c’è stata e continua ad esserci, voi sapete qual è. La vita è breve, il tempo è poco. Non perdetelo, regalatelo a chi lo merita.

Beh, finora abbiamo detto cosa bisogna “smettere di”…fare.

Nella prossima puntata invece (dal 21 gennaio in poi) vi racconterò i miei personali metodi per “essere più felice”.

A presto! 😊

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